Un recente sondaggio effettuato su studenti con età compresa tra gli undici ed i diciannove anni, ha messo in evidenza che ben il 30% di essi non consuma per nulla la prima colazione, mentre un altro buon 20% fa si colazione, ma la effettua in modo del tutto insufficiente.

    Questi studenti accusano poi, durante le ore di lezione, un significativo calo della concentrazione rispetto ai coetanei che invece fanno una colazione completa.

    Questo fenomeno è da monitorare con molta attenzione ed è un campanello di allarme da non sottovalutare assolutamente. Addirittura, alcuni studiosi statunitensi hanno dimostrato nelle loro ricerche, come il semplice fatto di saltare la colazione aumenti il rischio di sviluppare un sovrappeso di ben 4,5 volte!

    Anche la mia esperienza personale, mi porta ad affermare che una buona percentuale di persone che si rivolgono al sottoscritto per problemi di sovrappeso, ha l’abitudine di non fare colazione.

    Se riflettiamo sul fatto che l’apporto calorico della prima colazione dovrebbe rappresentare il 15-20% dell’introito totale giornaliero, capiamo bene quanto sia grave l’errore di saltare questo pasto.

    Per alcuni il problema è il tempo, la mattina ci si sveglia sempre all’ultimo secondo e saltare la colazione a casa ci aiuta a guadagnare quei 10 “preziosissimi” minuti! Per altre persone invece al risveglio c’è proprio una sorta di rifiuto del cibo, non provano per nulla fame e il solo pensarci causa loro un senso di nausea.

    Quali sono quindi i problemi che causa al nostro corpo una mancata effettuazione della prima colazione? Al nostro risveglio sono trascorse per lo meno otto ore dall’ultimo pasto effettuato. Durante il sonno il nostro metabolismo rallenta, ad esempio il cuore batte meno velocemente, la respirazione si fa meno frequente, tutto ciò contribuisce ad abbassare al minimo il nostro dispendio energetico.

    Quando ci svegliamo, il “motore” della nostra macchina si rimette in moto e questo provoca un repentino abbassamento della glicemia (zuccheri nel sangue).

    Se non provvediamo a rifornire di benzina il nostro organismo facendo una buona ed equilibrata colazione, andremo presto in riserva. L’ipoglicemia che si viene in questo modo a creare scatenerà la fame a metà mattinata e ci spingerà a cercare di placarla ricorrendo a cibi ipercalorici. Inoltre, dopo lo spuntino, si avrà una risposta iperglicemica che favorirà quei processi fisiologici che portano all’accumulo di scorte di grasso.

    Come deve comportarsi una persona che si è oramai disabituata a mangiare appena alzata? Il trucco sta nel non forzare troppo il nostro corpo, che dopo mesi se non anni di mancata effettuazione della colazione si è ormai adattato a questa situazione, ed è proprio a causa di ciò che questi soggetti spesso non avvertono il bisogno di mangiare la mattina.

    E’ necessario quindi procedere a piccoli passi, magari iniziando solo con una tazza di latte e caffè o con uno yogurt, per poi aggiungere gradualmente biscotti, fette biscottate, cereali, frutta. Comportandosi in questo modo, nel giro di qualche settimana sarà il nostro corpo a chiederci di fare colazione tornando così ad avere, appena alzati, una corretta sensazione di fame.